Qual è la maglia più bella del mondo di calcio? Invero, per la stagione 1980-1981, fu prodotta anche una versione della maglia home dotata di colletto, questa volta bianco e sempre con scollo a «V»; anche i polsini erano bianchi e, come il colletto e lo scollo, erano decorati con tre strisce azzurre. Lo yogurt greco è il protagonista di molte ricette di frullati, per una buona ragione. L’evento è stato fortemente voluto da NewAge Spa, licenziataria italiana del brand e protagonista assoluta del grande ritorno nel nostro Paese di Umbro, primo marchio della storia del calcio, fondato nel lontano 1924 dai fratelli Humphreys. La maglia da trasferta rispolvera le celebri righe gialloblù orizzontali, nel design di Puma le strisce sono più strette e con tonalità più scure rispetto al passato. Sebbene possano avere alcune differenze nei dettagli rispetto alle maglie indossate dai giocatori, mantengono comunque il design ufficiale e permettono ai tifosi di mostrare il proprio supporto per la squadra del cuore. Questa nuova fase si accompagna anche a un rinnovamento delle maglie delle nazionali. La Sampdoria ha costruito da allora una fama basata anche sulle particolari maglie, rimaste sostanzialmente immutate da oltre mezzo secolo. Rosso il colore dominante, con dettagli nerazzurri sul colletto a polo e sulle maniche.
Lo scollo era con abbottonatura; il colletto era bianco. Colletto, scollo a V e polsini erano in tessuto bianco con bordi blu scuro. La maglia 1999-2000, recava, su petto e schiena, in prossimità delle maniche, due strisce verticali blu scuro, il colletto era azzurro, lo scollo a «V» e i polsini erano blu scuro con due righini azzurri; calzoncini e calzettoni non differivano da quelli dell’anno precedente. Particolarità della maglia di questa annata era la presenza, sul torace, in prossimità di entrambe le maniche, di due strisce non adiacenti, una bianca (più spessa e in posizione esterna) e una blu scuro (meno spessa e in posizione interna). Anche il design della meglia fu riconfermato per la stagione 1989-1990, annata che sancì la conquista del secondo scudetto napoletano. Come ben sappiamo, per realizzare una maglia importante in occasione di un mondiale è cosa buona e giusta mantenere in primo piano i colori ed i simboli che caratterizzano una nazione. La rivoluzione dei tulipani, il calcio totale, Johann Cruyff con l’inusuale numero 14, il leone sciolto dallo scudo e la fascia con i colori della bandiera. Girocollo e polsini erano blu, il colletto era bianco, così come i calzoncini che a destra recavano, in blu, il numero di maglia.
I calzettoni, infine, erano azzurri e recavano, in bianco, maglia psg rosa il logo del club. I calzoncini bianchi recavano, sulla destra, una striscia azzurra, alla base della quale era collocato il logo del club. I calzoncini erano bianchi e recavano su entrambi i lati una striscia azzurra; inoltre sulla destra era riportato il numero di maglia in blu, mentre sulla sinistra compariva il logo del club. Sul retro, numero di maglia e nome erano in blu scuro, in luogo del consueto bianco. Innanzitutto erano assenti i righini bianchi su fianchi e maniche, inoltre, lo scollo a «V» era realizzato in tessuto bianco, mentre il colletto era azzurro, nella parte superiore, bianco, nella parte centrale, e blu scuro, nella parte più esterna. Le estremità delle mezze maniche erano di bianco, come pure il tessuto che circondava un piccolo taglio sul fianco della manica stessa. La trama della maglia 1994-1995 richiamava il logo del nuovo sponsor tecnico, il colletto era bianco con bordo azzurro, l’abbottonatura era identica a quella della jersey 1991-1992, i polsini o le estremità delle mezze maniche erano bianche con bordino azzurro. La divisa fu riconfermata anche per la successiva annata, sebbene la jersey presentasse una nuova trama a quadretti.
Penultimo posto per la prima maglia della Fiorentina, che prova a stupire con un pattern interessante, ma realizzato con una resa visiva non all’altezza che la fa sembrare una maglia dal sapore antico. Il territorio fu abitato da popolazioni poco inclini a essere sottomesse dal dominatore di turno, tanto che la stessa romanizzazione della zona fu tardiva e superficiale. Albert Bunjaku, ex calciatore jugoslavo, è stato dal 2009 al 2017 il primo C.T. Anche la stagione 1985-1986 vide l’utilizzo di due versioni della maglia per le gare casalinghe, sebbene il loro design fosse stato oggetto di un effettivo restyling, favorito da un nuovo avvicendamento di sponsor tecnico. Ciò può includere pantaloncini, calzini, attrezzatura per l’allenamento e articoli per i tifosi come sciarpe e cappelli. Azzurri erano i pantaloncini, che sui lati proponevano il medesimo triangolo delle maniche, che, però, aveva il vertice rivolto verso l’alto: anche in questo caso uno dei due bordini si prolungava, andando verso l’alto e verso la parte anteriore del calzoncino. La nuova maglia 1991-1992, anche in conseguenza del cambio di fornitore tecnico, fu ripensata totalmente, andando a discostarsi in maniera radicale dalle casacche degli anni ottanta. Le casacche della compagine partenopea, ovviamente azzurre, erano caratterizzate, infatti, da uno scollo a «V» bianco e da polsini o lembi delle maniche sempre di colore bianco.