Un calcio indubbiamente diverso ma che, nonostante tutto, continua imperterrito ad appassionare, come e forse più di prima. Un viaggio all’inferno e ritorno che ha visto Madama circondarsi di cattive amicizie e perdersi dei meandri della notte, prima di uscire a riveder le (tre) stelle e riprendersi prepotentemente ciò che pareva scivolato via per sempre: le vittorie e, soprattutto, quel senso di «juventinità» che da oltre un secolo ammanta la divisa bianconera. La prima maglia del Giappone è chiaramente ispirata alla maglia di Holly & Benji, tanto che i tifosi nipponici ne hanno realizzata una con i numeri composti dalle scene del noto anime tratto dal manga Capitan Tsubasa. Il passaggio al nuovo millennio fu segnato dal redivivo quadrato nero, che stavolta si espande fino a inglobare i cognomi dei calciatori, ora anch’essi bianchi su fondo nero. La maglia bianconera passa dal cotone al sintetico, dalla verginità agli sponsor, da Le Roi al Divin Codino Baggio, portandosi dietro dal passato solo quel quadrato nero divenuto ormai, col volgere delle stagioni, lo standard della numerazione juventina. È una maglia un po’ impegnativa, che sa apprezzare solo chi ha stile. Ogni divisa vintage è selezionata con cura per offrirti il meglio dello stile retrò e della qualità.
Per il secondo kit dell’Ajax Amsterdam, adidas ha optato per uno stile sorprendente che si fa notare ovunque. La terza maglia, bianca, si distingue per la fascia diagonale celeste e azzurra a riprendere i colori istituzionali del City Football Group. I colori sono semplicemente insostituibili! Si prospetta un derby marino fra le maglie delle squadre genovesi, come per il Genoa anche le nuove divise della Sampdoria sono ispirate al territorio e al mare. Il paese conta più di 1.535 squadre di calcio, che ispirano i giovani non solo a vincere, ma anche a divertirsi e a cercare un legame. Quest’ultimo è difficilmente credibile dato che il secondo club di maggior successo in questa competizione è il Milan con solo 7 vittorie! Lunga la lista dei marchi che sponsorizzano un solo club: Acerbis (Cremonese), adidas (Pisa), Eye Sport (Catanzaro), Legea (Lecco), Mizuno (Sudtirol), New Balance (Modena) e WeArlequin (il brand con cui la FeralpiSalò autoproduce i suoi kit).
Ci sono diverse opzioni disponibili, dai negozi sportivi specializzati agli store online, maglia viola juve passando per i siti ufficiali dei club o dei marchi produttori. Che tu sia un team di professionisti alla ricerca di attrezzatura per prestazioni al top della gamma o un team ricreativo che ha bisogno di opzioni convenienti, Healy Apparel è quello che fa per te. Proprio l’attuale ct della nazionale ha consigliato l’adozione della casacca interamente rossa con la solita fascia a tre colori sul petto per il quarto di finale di Coppa delle Coppe 1989-1990 contro gli svizzeri del Grasshoppers. Quel quadrato nero che ha attraversato indenne tre decenni resistette sino al campionato 1997-98 quando, improvvisamente, venne fagocitato da quello che rimane forse il più grande azzardo dell’intera epopea juventina. Lo stesso modello con triangolone a contrasto sotto il colletto caratterizzò due grandi stagioni dell’Everton tra il 1983 e il 1985, che videro il club di Liverpool conquistare una FA Cup, una Coppa delle Coppe e un campionato di First Division.
D’argento anche il main sponsor e la scritta “Mia san Mia” (letteralmente “Siamo ciò che siamo”) posta sulla schiena, appena sotto il collo. La storica croce pisana è applicata sul retro del collo di tutte le casacche. In trasferta abbiamo una divisa bianca con collo alla coreana e bordini granata. Risponde “presente” la consueta ‘V’ che adorna le maglie da casa e trasferta del Brescia griffato Kappa, in questa stagione va a ricoprire anche le maniche richiamando alla mente diverse maglie indossate negli anni ’90. LAZIO (casa) – ufficiale – Un ritorno al passato. Nessuna novità in casa del Como, come dichiarato lo scorso anno le maglie di Erreà sarebbero durate due stagioni, proprio come accadeva un tempo, soprattutto all’estero. Per gli appassionati, o almeno per una parte di loro, è un brusco risveglio quello dell’estate 2014, in cui il sole posa i propri raggi sopra le rinnovate maglie della Juventus.