Tra il 1921 e il 1924 Guttmann giocò altresì sei volte per l’Ungheria, segnando al suo debutto nel giugno 1921 in una vittoria per 3-0 contro la Germania. Con tale successo, il Benfica ottenne sette vittorie nella manifestazione europea, un record per il club che fu eguagliato quasi trenta anni dopo dalla squadra allenata da Sven-Göran Eriksson nel 1989-1990 e superato nel 2009-2010 da quella di Jorge Jesus (registrando nove volte il massimo risultato). Guttmann arretrò Liedholm a centrocampo affiancandolo a Schiaffino, mentre in attacco, ai lati del centravanti Nordahl e Jørgen Sørensen, collocò Eduardo Ricagni e Amleto Frignani, impostando un modulo 4-2-4. L’avvio di campionato fu positivo ed il Milan ottenne nove vittorie e un pareggio nelle prime dieci giornate, ma nonostante ciò Guttmann fu sollevato dall’incarico con la squadra prima in classifica dopo diciannove partite, a causa di una breve flessione di risultati (due sconfitte) dovuta anche alla mancanza di Schiaffino per squalifica (il club si aggiudicò lo scudetto con Héctor Puricelli come allenatore). Guttmann abbandonò forzatamente il Milan affermando in conferenza stampa: «Sono stato licenziato anche se non sono né un criminale né un omosessuale.
La squadra si aggiudicò la competizione anche l’anno successivo, infilando di nuovo diversi risultati positivi, tanto che nell’arco di tutto il campionato perse solo sei punti tra quelli a disposizione. Nel 1958-1959 allenò il Porto, conducendolo subito alla vittoria del campionato; la squadra chiuse con lo stesso numero di punti del Benfica, ma prevalse sul club di Lisbona grazie alla differenza reti favorevole (non vincendo più la competizione per i successivi diciannove anni). La squadra ebbe in campionato un avvio altalenante, ma con l’acquisizione del campione Zizinho ottenne otto vittorie e due pareggi, vincendo la competizione grazie al trionfo nella partita decisiva contro il Corinthians, avversario in lizza per il titolo, all’ultima giornata (3-1). Nel 1958, anno in cui fu sostituito per sei partite da Manoel Raymundo, Guttmann lasciò il club dopo averlo diretto per novantasette partite complessive, sostenendo di avere dei problemi personali. Il 15 marzo 1931, a campo Testaccio, la Roma vinse contro la Juventus per cinque a zero, e questa storica partita ispirò perfino un film del regista Mario Bonnard. Nel marzo del 1938, quando si trovava nuovamente alla guida dell’Hakoah, la Germania nazista di Adolf Hitler invase l’Austria ed il club – espressione della cultura giudaica e formato da giocatori ebrei – venne rapidamente dismesso.
Cristian Daniel LEDESMA, centrocampista nato a Buenos Aires e cresciuto a Puerto Madryn in Patagonia, viene acquistato nel luglio 2006 dopo l’esperienza al Lecce. Come allenatore, Marco Giampaolo, sulle panchine di Ascoli, Cagliari, Siena, Catania, Cesena, Empoli, Sampdoria, Milan, Torino, Lecce. In difesa l’uomo di maggior esperienza internazionale è Benalouane, vecchia conoscenza del calcio italiano (ha vestito le maglie di Parma, Cesena, Atalanta e Fiorentina). Il colore viola viene ormai associato anche alla città di Firenze, la quale è stata da sempre rappresentata nella sua storia araldica coi toni del bianco e del rosso, che proprio la squadra fiorentina indossava agli inizi della sua storia e che prima ancora, nel 1898, erano stati adottati dal Florence Football Club, il più vetusto sodalizio calcistico fiorentino. Il primo club a concedergli fiducia nel suo nuovo ruolo da tecnico fu l’Hakoah, la compagine nella quale aveva militato da giocatore nel frattempo retrocessa in seconda divisione, che diresse per due stagioni a partire dal 1933. Grazie alla mediazione dell’allenatore della Nazionale austriaca Hugo Meisl (amico del padre), nel 1935 emigrò nuovamente giungendo in Olanda, maglia del real madrid 2025 dove assunse la guida dell’SC Enschede (oggi confluito nel Football Club Twente).
Újpest, amicizia favorita dal colore sociale in comune. L’“operazione CR7” dovrebbe far pensare allo stridente contrasto tra la grande economia e la giustizia sociale. L’allenatore ritrovò Maldini (prelevato dalla Triestina), il quale sotto la sua gestione tecnica divenne lo stopper titolare della squadra, e istruì il portiere Lorenzo Buffon ad effettuare delle parate semplici dicendogli «Piccola cosa più piccola cosa fa grande capolavoro». I francesi rispondono e solamente un grande intervento di Frisina sulla linea nega la gioia del gol ai parigini. Ma soprattutto, in quella stessa stagione, conquistò la sua prima Coppa dei Campioni. Il 1968 è stato infatti un anno storico per i Red Devils, in grado di conquistare la Coppa dei Campioni contro il Benfica grazie a due campioni del calibro di George Best e Bobby Charlton. Guttmann si affermò come un allenatore di temperamento, convinto dei propri mezzi, irascibile e col gusto per i vestiti di buona foggia. Al termine della quinta delle sette batoste rimediate in questa fase (l’1-4 contro la Reggina a Rimini, caratterizzato dalla clamorosa papera di Pantanelli che si fa passare sotto le gambe un tiro da distanza siderale di Foggia), mister Marino molla la presa ma la dirigenza fa quadrato attorno al proprio tecnico, respingendo le dimissioni.